Dario Micacchi – 1986
Camillo Catelli e gli esseri umani che escono dall’ombra
Sono esposti anche alcuni “Teatrini” in bronzo e terracotta dai quali i pastelli sono derivati: ancora ribalte per apparizioni straordinarie dal quotidiano (ad esempio l’aquilone della figlia Raffaella).
Catelli ha il dono della drammatica plasticità e di una volumetria primordiale che sembra affiorare alla luce dalle pieghe più segrete dell’inconscio o della memoria. E possiede anche un senso teatrale spiccato: alcuni di questi pastelli fanno pensare sia a “Notte trasfigurata” di Schoenberg sia a “Norma” di Bellini.
Forse, il carico delle ombre qua e là è eccessivo e le figure umane meriterebbero più chiarezza di gesto e di azione. Ma quel che va segnalata è la forza germinale dello scultore e il suo fantasticare lontano dai musei e dalle nostalgie pur avendo una sensibilità molto mediterranea.